Storia della psicologia dello sport

La psicologia dello sport è quella corrente di pensiero in cui sono confluite diverse discipline: psicologia, psicologia del lavoro e delle organizzazioni, psichiatria, medicina, sociologia, pedagogia, educazione fisica e molte altre. Si può quindi affermare che è una branca professionale multidisciplinare aperta al contributo che ciascun professionista può portare sulla base della propria preparazione scientifica e umana.

La psicologia dello sport di fatto analizza i processi mentali, comportamentali e gli effetti della pratica sportiva direttamente sulla persona, il suo fine è il conseguimento del benessere e della salute per favorire l’incremento della prestazione sportiva partendo ovviamente dalla psiche e dalle conoscenze scientifiche.

Dal punto di vista scientifico-divulgativo dalla seconda metà del secolo scorso sono stati svolti molti lavori a livello nazionale ed internazionale su vari aspetti legati alla psicologia dello sport: personalità, capacità sportive, prestazione mentale, neuroscienze, ecc.

È interessante conoscere la definizione che ne dà l’A.P.A. (American Psychological Association), delucidazione che costituirà il punto di partenza e il presupposto per una serie di considerazioni e riflessioni, con l’intento di scoprire tale disciplina dal velo che ancora la ricopre.

“La psicologia dello sport è uno studio scientifico dei fattori psicologici che sono associati alla partecipazione e alla prestazione nello sport, all’esercizio e ad altri tipi di attività fisiche. Gli psicologi dello sport sono orientati verso due principali obiettivi:

(a) aiutare gli atleti a utilizzare principi psicologici per aumentare la performance e

(b) comprendere come la pratica sportiva, l’esercizio e l’attività fisica influenzino lo sviluppo psicologico, la salute e il benessere dell’individuo attraverso il ciclo di vita”.

Analizziamo questa figura:

Cos'è la psicologia dello sport?

La scienza che studia i comportamenti e le esperienze degli esseri umani.

In particolare, studia:

• La mente e i processi del pensiero

• La relazione tra cervello e comportamento

PRINCIPALMENTE NON È PSICOTERAPIA
Federazione Italiana Psicologi dello Sport
In ambito sportivo dal punto di vista storico si può notare che fin dai primi Giochi Olimpici ateniesi si affermava che la mente poteva influire significativamente su ogni attività umana e, di conseguenza, anche su quella sportiva; molti sono i manoscritti giunti fino a noi (Omero, Euripide, Pindaro, Pausania, ecc.) che narrano come il destino di una competizione sportiva non dipendeva esclusivamente dalla prestanza fisico-atletica, ma anche dall’astuzia, dalla strategia, dal coraggio, dallo stato d’animo, caratteristiche strettamente legate all’attività mentale dell’atleta. Eppure, solamente intorno al 1890 alcuni educatori hanno espresso opinioni sugli aspetti psicologici dell’educazione fisica.

Norman Triplett (1861-1931), psicologo alla Indiana University, nel 1897 fu colui che effettuò i primi studi sulla performance in situazioni di agonismo e nel 1898, pubblicò il primo studio nel campo della psicologia sportiva.

Coleman Griffith (1925), poi, è normalmente riconosciuto come il padre della psicologia dello sport negli Stati Uniti. Infatti, istituì e diresse il laboratorio di ricerca e di Psicologia dello Sport presso l’Università dell’Illinois.

Ma solo nel 1965, a Roma, si è svolto il primo Congresso Mondiale di psicologia dello sport, proprio dopo che la Giunta Esecutiva del Comitato Olimpico Nazionale Italiano sanciva la nascita dell’Istituto di Medicina dello Sport, congresso fortemente voluto dallo psichiatra italiano Ferruccio Antonelli, che ebbe il merito di riunire molti esperti del settore dopo i primi contatti avuti durante le Olimpiadi di Roma del 1960. In quella occasione convennero quasi cinquecento studiosi da trentasette nazioni e fu costituita la Società Internazionale di Psicologia dello Sport (International Society of Sport Psychology – I.S.S.P.).

Nel 1970, sempre ad opera di Ferruccio Antonelli, nasce la società scientifica europea FEPSAC e, sempre Ferruccio Antonelli, nel 1974 fonda l’AIPS (Associazione Italiana Psicologia dello Sport) con sede a Roma presso l’Istituto di Medicina dello Sport.

In Italia nel 1998 dopo un congresso di psicologia dello sport nasce una nuova società scientifica di psicologia dello sport, la SIPsiS, con presidente Alberto Cei, e Antonelli fu nominato presidente onorario. Nel 2013 ne diventa presidente Antonio De Lucia.

Dopo la morte di Ferruccio Antonelli, avvenuta nel 2000, l’AIPS ha come nuovo presidente Stefano Tamorri. Dal 2005 diventano presidenti dell’AIPS Diego Polani, Gianfranco Gramaccioni, Michele Modenese, Francesca Vitali, Laura Bortoli, Marcella Bounous e Massimiliano Di Liborio.

Nel 2008 nasce la SPOPSAM presieduta da Diego Polani grazie al decreto attuativo relativo al decreto legislativo “qualifiche” (d. Leg.206/2007), quest’ultimo approvato dal Consiglio dei ministri il 23 ottobre 2007, ed in linea con il d. Leg. Europeo 36/2005. La Società Professionale degli Operatori in Psicologia dello Sport e della Attività Motorie è risultata avere le caratteristiche previste ed ha avuto i relativi riconoscimenti dalla UE, dal Ministero di Giustizia ed è in attesa del definitivo atto informativo di riconoscimento da parte del CNEL. Per questo motivo, attualmente, la SPOPSAM si ritrova ad essere l’unica struttura professionale in Psicologia dello Sport rappresentata a livello Europeo (il numero di riconoscimento europeo è stato spostato nel 2022 alla Federazione Italiana Psicologi dello Sport) e Nazionale con, in Italia, Comitati Regionali proprio per essere adeguati come statuto alle normative statutarie sia dell’UE che del CONI. Ha un Codice Deontologico e un Registro Professionale già operativo. È un’associazione di politica professionale.

Nel 2016 dal desiderio di promuovere il ruolo dello psicologo dello sport nelle società sportive nasce il movimento Psicologi dello Sport (PdS), che diventerà associazione nel 2018 con presidente Marina Gerin.

Altre Associazioni scientifiche si sono costituite negli anni tra le quali l’AIPPS e il CISSPAT.

In data 17 febbraio 2022 è stata costituita la FIPsiS (Federazione Italiana Psicologi dello Sport), attualmente presieduta da Antonio De Lucia, progetto nato in questi ultimi anni per iniziativa di tre associazioni nazionali quali la SPOPSAM, la SIPsiS e PdS in maniera unitaria, allo scopo di rappresentare all’interno del mondo sportivo la figura dello psicologo dello sport così come già avviene con i medici sportivi.

Dopo 48 anni di storia della Psicologia dello Sport in Italia siamo finalmente giunti alla costituzione di una Federazione che sta riunendo presso di essa i professionisti di questo settore che lavorano da anni con le Federazioni sportive, per dare un assetto organico alla materia e fornire un servizio utile a tutti gli sportivi a diversi livelli, dal top level allo sport per tutti.

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© 2023 FIPsiS – Federazione Italiana Psicologi dello Sport

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